IMMOBILI: LA LEGGE DI BILANCIO FRENA LE RINUNCE ALLA PROPRIETÀ.

Dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione dello scorso agosto, che aveva legittimato la rinuncia volontaria alla proprietà immobiliare, la prossima legge di Bilancio potrebbe mettere fine a questa possibilità.

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RICORSO AVVERSO ALLA SENTENZA EX ART. 420 QUATER CPP

Le Sezioni unite Cass. 5847/24 hanno affermato che la sentenza di non doversi procedere, pronunciata ai sensi dell’art. 420-quater c.p.p. può essere impugnata da tutte le parti con ricorso per cassazione, proponibile per tutti i motivi di cui all’art. 606, comma 1, c.p.p., anche prima della scadenza del termine previsto dall’art. 159, ultimo comma, c.p.

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FURTO DI ENERGIA ELETTRICA E AGGRAVANTE DELLA DESTINAZIONE A PUBBLICO SERVIZIO O PUBBLICA UTILITÀ – DIFETTO DI QUERELA E LIMITI INTERPRETATIVI POST-RIFORMA CARTABIA

Il Tribunale di Siena, in composizione monocratica, ha pronunciato sentenza di non doversi procedere per difetto di querela nei confronti di un imputato accusato di furto di energia elettrica (art. 624 c.p.), aggravato ai sensi dell’art. 625, comma 1, n. 7 c.p., per essere stato commesso “su cose destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità”.

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Farmaci scaduti e responsabilità penale: la cassazione richiama i principi di legalità e offensività

La sentenza n. 22658 della Prima Sezione penale della Cassazione affronta un tema delicato: la rilevanza penale della somministrazione di farmaci scaduti, con riferimento alla fattispecie di cui all’art. 443 c.p. (commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti).

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Ricorso avverso alla sentenza ex art. 420 quarter cpp

Le Sezioni unite Cass. 5847/24 hanno affermato che la sentenza di non doversi procedere, pronunciata ai sensi dell’art. 420-quater c.p.p. può essere impugnata da tutte le parti con ricorso per cassazione, proponibile per tutti i motivi di cui all’art. 606, comma 1, c.p.p., anche prima della scadenza del termine previsto dall’art. 159, ultimo comma, c.p.

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Incidente con cinghiale: la Cassazione nega il risarcimento per mancanza di prove

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25987 del 24 settembre 2025, ha confermato un principio ormai consolidato in tema di incidenti stradali causati da animali selvatici: il risarcimento è dovuto solo se l’automobilista riesce a dimostrare la dinamica del sinistro e l’impossibilità di evitarlo, anche adottando la massima prudenza alla guida.

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Sezioni unite e covid: l’epidemia colposa può configurarsi anche con omissioni

Cinque anni dopo l’inizio della pandemia da Covid-19, la Cassazione a Sezioni Unite si è trovata a decidere una questione delicata: il reato di epidemia colposa può esistere anche in forma omissiva, cioè quando l’epidemia non è causata da un’azione diretta, ma dall’omesso impedimento di un evento da parte di chi aveva il dovere giuridico di evitarlo.

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Fatturazioni inesistenti e particolare tenuità del fatto

La Cassazione penale con sentenza 19675 del 27 2025 ha statuito che la sentenza impugnata con appello deve essere annullata con rinvio per permettere al giudice di merito di applicare la nuova normativa in tema di particolare tenuità del fatto dell’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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Abrogazione dell’abuso d’ufficio: la consulta archivia le censure di incostituzionalità

In data 3 luglio 2025, la Corte costituzionale ha depositato le motivazioni della sentenza n. 95/2025, respingendo le questioni di legittimità costituzionale sollevate da ben quattordici giudici, inclusa la Corte di Cassazione, riguardanti l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio operata con la legge n. 114/2024.

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Limiti di pena per applicazione sanzioni sostitutive

La corte di Cass. sez. I ud 12 ottobre 23 n. 2356 ha sancito che i limiti di pena per l'applicazione delle sanzioni sostitutive di pene detentive brevi introdotte dalla riforma Cartabia sono riferiti alla pena inflitta con la sentenza di condanna e non all'eventuale residuo di pena in concreto da scontare in caso di presofferto cautelare. 

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Mafia “storica” e misure cautelari

Circa la sostituzione o revoca delle misure cautelari applicate in relazione al reato di cui all’art. 416 bis cp, ove la condotta sia riconducibile alla partecipazione ad un’associazione di tipo mafioso “storica”, cioè da tempo radicata e con una riconosciuta stabilità, il giudice ha un onere motivazionale più attenuato circa la persistenza del pericolo cautelare.

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Il disinteresse genitoriale legittima l’affidamento super esclusivo

Il disinteresse del genitore nei confronti della prole, desumibile anche da un comportamento processuale omissivo (es. mancata costituzione in giudizio), può giustificare l’affidamento super esclusivo dell’altro genitore, in quanto sintomatico di inadeguatezza all’esercizio della responsabilità genitoriale.

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