È in arrivo la sesta direttiva antiriciclaggio che, entro l’estate, sarà pubblicata nella Gazzetta dell’UE; titolari di immobili, conti correnti, cassette di sicurezza e criptovalute saranno catalogati in un registro centralizzato a livello UE.
Di conseguenza gli Stati membri dovranno istituire punti di accesso unici per le informazioni sui registri immobiliari entro due anni dalla data di trasposizione della direttiva.
Dovrà dunque essere garantito alle UIF (unità di informazione finanziaria) e alle altre autorità competenti, un accesso immediato alle informazioni che consentano il corretto svolgimento di analisi e indagini su potenziali casi criminali che coinvolgono immobili (nella direttiva si legge che gli immobili sono un bene attraente per i criminali per riciclare proventi delle loro attività illecite, poiché consentono di oscurare la vera fonte dei fondi e l’identità del titolare effettivo).
Le dette informazioni dovranno includere anche quelle storiche (prezzi a cui la proprietà è stata ceduta e i vincoli su di essa gravanti su un periodo di almeno 5 anni al fine di consentire alle Uif e altre autorità competenti di analizzare e identificare eventuali attività sospette relative a transazioni di terreni o proprietà immobiliari che potrebbero essere indicative di attività di riciclaggio di denaro).
Gli stati membri dovranno garantire che le autorità competenti abbiano un accesso immediato, diretto e gratuito alle informazioni contenute nei registri; detto accesso dovrà essere concesso ad autorità fiscali, autorità nazionali con responsabilità designate per la attuazione delle misure restrittive dell’UE, autorità UE antiriciclaggio, Ufficio del Procuratore Europeo, Europol ed Eurojust quando forniscono supporto operativo alle autorità competenti degli stati membri.