In arrivo una stretta contro gli accessi abusivi ai sistemi telematici ed inasprimento delle pene con riguardo alle truffe online.
Arriva il delitto di estorsione ransonware, il ricatto degli hacker che bloccano dati pretendendo un riscatto per liberarli.
E’ quanto previsto nel ddl Cybersicurezza all’esame della Camera. Nel disegno di legge sono infatti previsti interventi sia nell’ambito del codice penale che di quello di procedura penale oltre al rafforzamento della Agenzia per la cybersicurezza nazionale e misure contro il terrorismo informatico. Previsti aumenti di pena in caso di raccolta dati per dossieraggi ed aggravanti per i casi in cui i fatti vengano posti in essere da pubblico ufficiale. Altra aggravante presa di mira è quella che si concretizza quando i sistemi informatici violati sono di interesse pubblico.
Quanto alle truffe on line è prevista la modifica dell’art. 615 quater cp che punisce, ad esempio, la detenzione illecita delle credenziali di accesso ai sistemi e che, secondo la giurisprudenza della Cassazione, può concorrere con l’accesso abusivo in caso di phishing: ora il dolo specifico si configura per il vantaggio e non più per il profitto di chi agisce; si amplia così lo spettro della fattispecie.
Anche qui raddoppiano le pene nel caso in cui il fatto venga commesso da funzionari pubblici o investigatori privati. Viene ampliata anche la durata massima delle indagini preliminari (due anni) quando i reati informatici riguardano sistemi di interesse pubblico.