Come noto, nel 2008, la Agenzia Delle Entrate mise in rete le dichiarazioni dei redditi (di tutti i contribuenti) relative all’anno 2005.

L’iniziativa (fortemente sponsorizzata dall’allora Ministro Dell’Economia Vincenzo Visco) fu oggetto di feroci critiche (il blogger Beppe Grillo parlò di “colonna infame”) anche da parte delle associazioni dei consumatori si da indurre ben presto il Garante della Privacy ad intervenire ponendo fine a questo tipo di pubblicazioni.

Il caso è poi approdato in Cassazione che, con decisione n. 15075 dell’11.06.2018, ha statuito che con la iniziativa di cui sopra la Agenzia delle Entrate violò la legge sulla privacy nonché quelle previste dal codice della amministrazione digitale.

Secondo la Ag. Delle Entrate la predisposizione degli elenchi nominativi dei contribuenti era già prevista dall’art. 69 Dpr 600.1973; tali elenchi (già disponibili in forma cartacea per la loro consultazione sia presso i Comuni che gli uffici della Agenzia medesima) sono stati poi oggetto di conversione telematica a seguito della introduzione del codice della amministrazione digitale (nel 2005).

La Cassazione non è di tale avviso tant’è che rileva come il codice della amministrazione digitale, pur incentivando l’uso delle tecnologie informatiche, aveva comunque fatto salvi i limiti di conoscibilità fissati dal leggi e regolamenti oltre che dalle norme in materia di protezione dati personali.

La Corte, dunque, ritiene di dover censurare non tanto la pubblicazione in quanto tale bensì la modalità che ha interessato la diffusione dei dati: ciò è infatti avvenuto in spregio sia a quanto stabilito dal Dpr del 1973 che dal codice della privacy.

La norma prevedeva infatti limiti territoriali e temporali mentre, con l’avvento della rete, i dati in questione sono divenuti visibili in ogni parte del mondo e praticamente per sempre.

Questo non sarebbe dovuto avvenire in assenza della preventiva informazione e consenso dei diretti interessati e, conclude la Corte, il fine della lotta alla evasione non giustifica comunque l’impiego di mezzi come quello adottato nel 2008.