Un sessantenne in più occasioni aveva obbligato la moglie ad avere rapporti sessuali di tipo sadomasochista  con numerose inversioni di ruolo: la donna pur accettando inizialmente quel tipo di rapporto conseguentemente denunciava il consorte.

Sia il Tribunale che  la Corte d’Appello emettevano sentenza di condanna, pertanto, il predetto faceva ricorso per Cassazione adducendo che la moglie aveva acconsentito a quel tipo di rapporti.

La Cassazione sezione VI, con sentenza n. 39228/11, respingeva il ricorso e confermava quanto detto dalla Corte D’Appello, la quale aveva puntualizzato cosa si debba intendere per sadomasochismo e riscontrandone le caratteristiche nella condotta dell’uomo.

La Corte ha chiarito che sebbene la donna non avesse un carattere remissivo non veniva comunque meno la situazione di debolezza e fragilità nei confronti del marito, in quanto lo stesso aveva sempre tenuto un atteggiamento mentale di vero e proprio disprezzo nei confronti della moglie.

E’ stato così stabilito che anche all’interno della coppia i rapporti sadomaso possono costituire reato in quanto, in questo genere di rapporti la donna, anche se non è in un atteggiamento di remissione nei confronti del partner, è sempre in una situazione di debolezza e fragilità rispetto a lui, per questo l’uomo può essere imputato per il reato di maltrattamenti.