Un cliente rischia una condanna per violenza sessuale.

A prima vista si potrebbe pensare ad una burla inverosimile, ma invece rischia di essere condannato per il grave reato di violenza sessuale il cliente della prostituta che, dopo il rapporto, non le dà il compenso pattuito. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza numero 8286, ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione, confermata sia in primo sia in secondo grado, nei confronti di un uomo che aveva avuto un rapporto sessuale con una “lucciola”, ma poi non le aveva pagato la prestazione. I Giudici hanno posto in evidenza “che la vicenda non può inquadrarsi in quella fattispecie particolare nella quale la donna risulta consenziente all`inizio del rapporto sessuale, per poi, manifestare il proprio dissenso a continuarlo, visto che nel caso oggetto di giudizio la signora aveva manifestato all`uomo di essere solo in attesa del pagamento dovuto, per l`attività dalla stessa prestata, come ab origine concordato fra le parti”. Non finisce qui, infatti, il “cliente” è stato anche condannato a risarcire la donna dei danni.