Finalmente, è stata ratificata in Senato la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori dallo sfruttamento e dall’abuso sessuale.
Il provvedimento così diventato legge ha definitivamente introdotto la parola “pedofilia” nel nostro codice penale (articolo 414 bis). Parole di approvazione sono venute altresì dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero: ‘La Convenzione di Lanzarote risponde alla necessità riscontrata dal Consiglio d’Europa (COE) di elaborare nuovi strumenti vincolanti per gli Stati parte del COE per il contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori”.
Precisamente, la nuova legge introduce due nuovi reati, “l’istigazione a pratiche di pedofilia” e di pedopornografia” e il il c.d. “grooming”, cioè l’adescamento dei minori per via telematica (articolo 609-undecies), entrambi punibili con reclusione da un anno e sei mesi fino a cinque anni. Il responsabile di Telefono Azzurro lo ha definito uno “strumento essenziale per rendere più completa ed efficace l’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di pedofilia e pedopornografia’”.
Sono state poi ulteriormente aumentate le pene per chi compie atti sessuali con un minore tra i 14 e i 18 anni (da 6 mesi a 3 anni prima, da 1 anno a 5 anni ora), e per la pornografia minorile (fino a 3 anni di reclusione con multa fino a 6.000 euro per chiunque assista a esibizioni o spettacoli pedopornografici).
Si ricorda che in caso di reato contro minore vige il principio dell’ error aetatis no excusat , cioè non vale la scusante di non essere a conoscenza della minore età della vittima.
L’Unicef ritiene “La ratifica della Convenzione di Lanzarote approvata oggi un passo avanti concreto in materia di protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e l’abuso dei minori”.
La Convenzione di Lanzarote è stata firmata da 41 stati, e di questi 9 l’hanno già ratificata: Albania, Danimarca, Francia, Grecia, Malta, Olanda, San Marino, Serbia e Spagna, oltre all’Italia.