L’albergo  del Tennessee Grand Resort Hotel  & Convention Center veniva collocato da Tripadvisor al primo posto tra gli alberghi più sporchi degli Stati Uniti.

I proprietari, ovviamente adirati per la poco lusinghiera posizione, citavano in giudizio Tripadvisor, sostenendo che la classifica effettuata dalla community fosse frutto di in veritieri giudizi e richiedendo il risarcimento del danno irreparabile cagionato alla loro attività. Questi sostenevano altresì che la Community avesse effettuato una intromissione indebita nel businnes dell’albergo rovinandone la reputazione. Il risarcimento richiesto dal Gran Resort ammontava a circa cinque milioni di dollari più una sanzione punitiva dello stesso ammontare.

La Corte del Tennesse-Knoxville con sentenza del 22.8.12, ha chiarito innanzitutto che per definire un’affermazione diffamatoria bisogna che questa venga percepita in quanto tale da parte del pubblico, ricordando che le ipotesi di diffamazione vanno sempre bilanciate con la libertà di espressione (I emendamento).

Il Giudice ha poi spiegato la necessità di valutare se le opinione espresse, tutelate dal I emendamento, rappresentino fatti oggettivi in maniera distorta o falsa, nonché la necessità di valutare se una persona di ragionevolezza media possa percepire le dichiarazioni come fatto oggettivo o come semplice opinione degli scriventi.

Infine la Corte ha concluso dicendo che una persona di media ragionevolezza è in grado di percepire che la classifica stilata in negativo da Tripadvisor è frutto di opinioni personali e non è invece una rappresentazione dei fatti in maniera oggettiva. La predetta elencazione della community dunque, essendo solo frutto della sintesi dei commenti di milioni di utenti non può ritenersi diffamatoria.

Sono state conseguentemente rigettate le richieste risarcitorie del Grand Resort Hotel & Convention Center.

Il fenomeno di siti come Tripadvisor e simili ha attualmente assunto dimensioni ingenti, con rischio di distorsioni del sistema, coma la nascita di società disposte a pubblicare recensioni positive dietro compenso del committente, dunque sarebbe opportuno adottare correttivi perché non venga falsata quella oggettività cui la corte ha fatto menzione.

Attualmente altra causa è pendente contro Tripadvisor nel Regno Unito, nella il titolare di una struttura in Scozia ha richiesto un’ingente somma come risarcimento danni per aver perso numerosi clienti a seguito di una recensione della predetta Community.