Con recente sentenza del 20 maggio 2011 n. 20105 si è espressa la Corte di Cassazione proprio sul tema affermando che non integra reato di rivelazione di segreti inerenti a procedimento penale consegnare al giornalista consapevole materiale oggetto d’indagine.
Era stata proprio la proprietaria di una pen drive e di un computer (già sottoposti a sequestro a seguito di perquisizione) a consegnarli volontariamente al giornalista : il Pm aveva qualificato tale comportamento come reato ex art. 379 bis cp poiché in seguito al sequestro prima che i suddetti oggetti fossero restituiti alla proprietaria, i files erano previamente stati duplicati su supporti appartenenti alla Polizia Giudiziaria.
Di Tutt’altro avviso è stata la Corte di Cassazione che ha affermato che, poiché non era stata disposta alcuna segretazione, né altri tipi di prescrizione da parte del Pubblico Ministero al momento in cui questo aveva disposto la restituzione dei beni sequestrati non poteva configurarsi l’ipotesi di reato prevista ex art. 379 bis cp.