È lo stesso libretto di istruzioni della strumentazione omologata dal Ministero per la rilevazione dell’alcool nel sangue di chi si pone alla guida di veicoli che avvisa dell’inattendibilità dell’esito accertato in presenza di particolari condizioni climatiche.

Piogge, neve, umidità e freddo sono, in ispecie, i fattori che possono falsare il livello reale di sostanze alcooliche nel sangue dell’automobilista sottoposto ad alcoltest.

L’effetto? Assoluzione piena per il contravvenzionato ex art. 186 c.p.. ed annullamento sanzione amministrativa per il contravvenzionato ex art.

Nuovo motivo di ricorso? Più che verosimile!

Se, infatti, sino al 2015, l’orientamento giurisprudenziale generale era quello che pretendeva dal “rilevato erroneamente trasgressore” la prova delle ragioni tecniche e medico-scientifiche del malfunzionamento – con un onere probatorio a suo carico notevolmente gravoso –, oggi pare che il ricorso possa fondarsi esclusivamente sulla mera presunzione di irregolarità della rilevazione laddove l’accertamento sia stato svolto in occasione di basse temperature ed elevata umidità; e così l’assoluzione e/o (nei casi meno gravi) l’annullamento della sanzione amministrativa verrà pronunciata in automatico al ricorrere dell’accertamento in determinate stagioni, in date zone territoriali.

Questo afferma il tribunale meneghino nella nota sentenza n. 8463/2015, secondo il quale freddo e umidità rendono inattendibile l’esito dell’etilometro e, pertanto, la guida in stato d’ebbrezza non può ritenersi provata.

Ma attenzione. Infatti, ben più ampi sono i range climatici entro i quali la rilevazione risulta attendibile rispetto alle soglie oltre le quali invece è previsto come possibile (negli stessi documenti che seguono la strumentazione omologata) l’errore.

Ad esempio la stessa casa produttrice dell’etilometro Drager riconosce che i suoi apparecchi sono affidabili solo se utilizzati con temperature fra 0 e 40 gradi centigradi ed in condizioni di umidità fra il 30% e il 90%. Al di fuori di questi intervalli gli esiti forniti da tali strumentazioni risultano essere superiori rispetto all’effettiva condizione del conducente.

Invero esistono anche altri fattori individuali che possono alterare il funzionamento dell’etilometro. Tra questi l’eventuale stato di febbre, un rigurgito, o un’assunzione recente di alcool, seppur modesta.

Più cauta è stata, invece, la giurisprudenza in merito all’uso di farmaci, spray e colluttori contenenti alcool: l’automobilista deve fare molta attenzione, ricadendo a suo discapito gli eventuali esiti positivi del test.