Recentemente si è narrato dell’epilogo della lunga trattativa per la vendita dell’ex area Falck.
Il deal, uno dei più importanti per il mercato Real estate 2010 italiano con i suoi 405 milioni di valore, è paradigmatico dell’evoluzione che ha caratterizzato il mercato legale dell’ultimo anno.
Il fatto che a seguire il capo cordata per l’acquisizione sia stata una neonata boutique costituita da giovani e talentuosi professionisti con un passato in importanti studi legali italiani e internazionali la dice lunga su come le società e gli imprenditori che acquistano servizi legali sul mercato tendano sempre di più a badare all’essenziale.
Professionisti brillanti, capaci di trovare le soluzioni migliori a problemi complessi e a costi adeguati. Questo è quello che cercano i  clienti.
Fino a pochi anni fa, ne sono convinto, un deal del genere non sarebbe mai finito sulla scrivania di un team, in qualche modo, esordiente. E attenzione, la crisi e la necessità di fare economia, che molti clienti avvertono, non c’entrano nulla.
Il punto è che chi si rivolge agli avvocati, oggi più di ieri, ha un approccio smaliziato al rapporto con i propri advisor legali. Sempre più spesso, chi bussa alla porta di uno studio, sa cosa cerca e ha già attribuito un valore preciso al servizio che si prepara a ricevere.
In questo scenario, le nuove realtà hanno una marcia in più, favorite dal fatto di essersi formate in un contesto professionale orientato al cliente e di non essere gravate da strutture di costo consolidate e, spesso, inutilmente gravose.