Cass. Pen., Sez. III, Sent., 28 dicembre 2023, n. 51552; Pres. Andreazza, Rel. Cons. Socci.

In tema di reati sessuali, ai fini della configurabilità del delitto previsto e punito dall’art. 609-bis c.p., non è necessario che la violenza sia tale da annullare la volontà del soggetto passivo, ma è sufficiente che tale volontà risulti coartata dalla condotta dell’agente.
Nemmeno è necessario che l’uso della violenza o della minaccia sia contestuale al rapporto sessuale per tutto il tempo, dall’inizio sino al congiungimento, risultando sufficiente che il rapporto non voluto sia consumato anche solo approfittando dello stato di prostrazione, angoscia o diminuita resistenza in cui la vittima è ridotta.