La Corte di Cassazione, sezione V, con sentenza n. 36863/2011, ha confermato la precedente sentenza di condanna per diffamazione nei confronti del presidente di una fondazione per avere inviato un fax ad un giornalista di un quotidiano di Brescia contenente espressioni lesive della reputazione del Centro Nazionale di studi Dannunziani.
In detto fax infatti, veniva affermato in riferimento a persona preposta alla tutela del patrimonio culturale, che “da Pescara era arrivata una lezione inutile”, che “….la fondazione pescarese aveva cessato di esistere da un pezzo. In realtà, gente incolta avvelenata da malafede intende colpire il Vittoriale e chi lo gestisce”.
Poiché colpito in prima persona, il presidente del centro studi, sentendo screditata la levatura culturale del Centro e la propria, sporgeva denuncia ed otteneva, fin dal primo grado di giudizio, condanna per diffamazione del Presidente della fondazione, ottenendo il risarcimento dei danni.
Con la suddetta sentenza la Cassazione ha chiarito che costituisce reato screditare il livello culturale di una persona: anche il semplice mettere in dubbio il livello culturale di una persona può costituire “diffamazione”, pure se l’invettiva è espressa in forma “impersonale”.