L’anno scorso era stato denunciato per guida sotto l’effetto di stupefacenti. In tribunale, però,  è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. L’uomo era rimasto coinvolto in un incidente mentre era in sella ad una moto ed era stato trasportato al pronto soccorso, dove l’esame delle urine aveva rivelato tracce di cannabinoidi e cocaina. Il giudice dell’udienza preliminare ha ritenuto il test non sufficiente a dimostrare la guida in stato di alterazione da stupefacenti, visto che tracce di cannabis e cocaina possono restare a lungo nel corpo. L’esame in pronto soccorso indicava solo che era molto probabile che il motociclista avesse fatto uso di droghe, ma in alcun modo aveva determinato il momento esatto dell’assunzione né la quantità.

Trovato positivo al test che indica l’uso degli stupefacenti, dopo aver provocato un incidente stradale, e’ stato assolto con la formula piu’ ampia perche’ il risultato ‘puo’ essere indubbiamente interpretato come riscontro di assunzioni pregresse piu’ o meno recenti, ma nulla dice sulle condizioni in cui lo stesso si trovava al momento del sinistro’. Lo ha scritto il Gup di Bologna nelle motivazioni con cui ha assolto un ventenne bolognese che la sera del 9 marzo 2008 sbando’ con la sua ‘Punto’ e centro’ due auto in sosta. Intervennero i vigili che sottoposero il ragazzo dapprima all’alcol test, risultato negativo, poi all’esame dei liquidi biologici, per l’eventuale assunzione di stupefacenti, che risulto’ positivo ai cannabinoidi. Il ragazzo e’ finito davanti al Gup – che ha accolto la tesi difensiva – accusato di aver provocato un incidente in stato di alterazione psicofisica determinata dall’uso di stupefacenti cannabinoidi. Il magistrato spiega che ‘il referto non rappresenta affatto prova del fatto che l’assunzione dello stupefacente sia avvenuta immediatamente prima del rilascio del campione delle urine, ben potendo la rilevata positivita’ significare che l’assunzione era risalente nel tempo’. Il Giudice ricorda che l’esame di screening svolto ‘costituisce indubbiamente, sotto il profilo clinico, un importante rilevatore preliminare, ma sotto il profilo medico legale, non puo’ prescindere dalla procedura indispensabile per validarne il risultato”. E la positivita’ con la tecnica di screening – ‘di per se’ indicativa di una assunzione che puo’ essere pregressa anche di molti giorni con una variabilita’ a seconda delle molecole assunte (anche 20 giorni per i derivati della cannabis)’ – va confermata ‘con analisi di conferma di 2/o livello’ che in questo caso non ci sono state. Inoltre ‘non risulta che sia stata effettuata la visita medica prevista’ in questi casi dal codice della strada (art.187), e che deve certificare uno stato di alterazione psico-fisica riconducibile all’uso di stupefacenti.