ROMA – Galeotto il «pisolino». Un tizio si addormenta in volo, e l’amico ci prova (e ci riesce) con la sua fidanzata. L’epilogo è una violenta lite sull’oceano Atlantico, a 10 mila metri di altezza. Con un uomo tradito – e ubriaco – che minaccia, alla fine, di aprire il portellone dell’aereo. È accaduto sul volo Az 687, da Caracas a Roma. Un passeggero russo si addormenta. Accanto a lui ci sono la sua fidanzata, e un caro amico; chiacchierano, amabilmente. A un certo punto, la situazione cambia: l’amico ne approfitta, per fare della avances e per scambiarsi delle effusioni amorose con la donna. Il sonno in aereo è leggero però, si sa. L’altro se ne accorge e, davanti agli occhi esterrefatti dei passeggeri, in volo fra Caracas e Roma, si consuma una accesa aggressione. Quando il fidanzato ‘traditò si è accorto che i due – anche loro russi, e seduti al suo fianco – si stavano baciando, si è alzato e ha cominciato a colpire con violenza al volto l’ormai ex amico, che, a sua volta, ha reagito. Sull’aereo però c’erano anche due agenti della Polaria, che sono intervenuti, riuscendo ad ammanettare l’aggressore. K.V., 42 anni, è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino dalla polizia giudiziaria, coordinati dal Vicequestore aggiunto, Roberto Mattei, e dovrà rispondere di minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Non è stato facile per gli uomini della Polaria fermarlo: di grossa mole, il cittadino russo era ubriaco; oltre a ferire l’amico (all’occhio) e uno degli agenti (l’uomo ha avuto tre giorni di prognosi), ha inveito contro tutti i passeggeri. E, a un certo punto, ha addirittura tentato di aprire il portellone dell’aereo. Motivo per il quale, il comandante del volo «AZ 687» Caracas-Roma, al suo arrivo a Fiumicino, ha sporto denuncia nei suoi confronti per «attentato alla sicurezza del volo». A seguito della perquisizione nei bagagli di K.V., gli investigatori, tra i suoi effetti personali, hanno rinvenuto anche due grammi di cocaina pura.

FONTE DEL CONTENUTO