La Cassazione con sentenza n. 12890/19 è tornata a definire i limiti della custodia cautelare in carcere, posto che ha una connotazione preventiva, ed ha stabilito l’inapplicabilità di tale misura quando il giudice ritenga che la pena detentiva (anche patteggiata) da applicare sarà inferiore ad anni 3.

Infatti la custodia cautelare in carcere è una misura cautelare personale coercitiva di grave entità, ed assimilabile ad una detenzione preventiva, per questo deve costituire extrema ratio, e nel provvedimento autorizzativo il Giudice deve sempre motivare perché ha ritenuto escludere le misure più lievi.

Nel caso di specie l’imputato era stato condannato alla reclusione per un periodo inferiore ai tre anni, la Cassazione ha ritenuto che la custodia cautelare fosse illegittima, infatti nei primi gradi i giudicanti avevano comminato la misura cautelare non rispettando l’art. 275 comma 2 bis cpp, sulla base della pena edittale prevista per il reato contestato.

Valutazione da ritenersi non sufficiente in quanto inquadra una situazione rebus sic stantibus.