Il poker texano non è un gioco d’azzardo ma un gioco d’abilità: per questo organizzare tornei live non è un reato, purchè le quote di partecipazione risultino esigue e il fine della competizione si attesti al mero divertimento.

Con questo principio, la Corte di cassazione (sentenza n.32835/2013) segue l’orientamento già espresso dal Consiglio di Stato (parere 3237 del 22 ottobre 2008), che si era schierato in difesa del “Texas Hold’em”, variante del poker tradizionale.

La Corte chiarisce, però, quali sono le condizioni per far sì che l’organizzazione della competizione non sia un reato ma diventi «un’occasione di svago che può avere un’ utilità sociale», come affermato dal Consiglio di Stato.

Per estendere alle sfide “dal vivo” il trattamento previsto per i giochi leciti a distanza è necessario che ci sia un’esigua quota di iscrizione, l’assegnazione di un numero uguale di gettoni di valore solo nominale, l’impossibilità di rientrare in gioco acquistando altre fiches, come di svolgere più partite contemporaneamente.

Quando queste caratteristiche contraddistinguono il torneo, spiega la Cassazione, «le finalità del gioco si rivelano diverse dal mero lucro, perdendo rilievo il valore della posta rispetto all’impegno richiesto così come assume preponderanza l’aspetto prettamente ludico del gioco». Neppure l’assenza di una concessione in favore dell’organizzatore della competizione, determina l’illiceità della sua condotta, stabilisce il Dl 223/2006 (pacchetto Bersani).

La Cassazione a nostro avviso ha voluto mettere la parola fine all’intera questione del live: dando un’interpretazione definitiva della normativa vigente in materia, delle regole e fissando dei paletti precisi.

E per quanto riguarda il tetto massimo di buy-in? La Cassazione non dà indicazioni in merito, ma il principio guida risulta chiaro: non sembrano individuarsi differenze tra gioco online e live, limitandosi a manifestare preoccupazione solo per le conseguenze delle sfide faccia a faccia connesse al riciclaggio. Possiamo quindi  auspicare che, la cifra in questione possa gradualmente allinearsi ai parametri del gioco online: € 250.

In conclusione possiamo certamente affermare che la volontà è stata chiara: determinare delle regole che, se rispettate, non possano far parlare di gioco d’azzardo ex art.718. A questo punto non ci resta che prenderne atto e… ALL IN!!