Un’importante svolta nel campo delle contravvenzioni è stata data dalla Corte di Cassazione, la quale tuttavia, non sarà notizia tanto gradita alle imprese che fino ad ora hanno potuto evitare il pagamento delle sanzioni amministrative tramite una dichiarazione omissiva e/o generica circa i dati identificativi della persona conducente dei propri mezzi. Infatti, con la sentenza n. 24457 del 2/12/2010, la Suprema Corte ha affermato il principio secondo il quale non è ammesso a propria discolpa, che la società proprietaria di mezzi adibiti al trasporto di persone e/o cose non sappia e quindi dichiari di non sapere chi si trovi alla guida di questi ultimi al fine di evitare l’applicazione della multa.
Pertanto con la predetta sentenza, è stata confermata la sanzione per “omessa indicazione dei dati” del conducente impartita ad una società al quale era stato notificato il verbale di una multa con conseguente decurtazione dei punti della patente.
La Corte di Cassazione si è infatti espressa nel seguente modo: “il proprietario del veicolo, in quanto responsabile della circolazione dello stesso nei confronti delle pubbliche amministrazioni non meno che dei terzi, è tenuto sempre a conoscere l’identità dei soggetti ai quali ne affida la conduzione, onde dell’eventuale incapacità d’identificare detti soggetti necessariamente risponde, nei confronti delle une per le sanzioni e degli altri per i danni, a titolo di colpa per negligente osservanza del dovere di vigilare sull’affidamento in guisa da essere in grado di adempiere al dovere di comunicare l’identità del conducente”.